La compagnie "Teatri Possibili" déjà rencontrée en 1998, une abonnée à Cyrano !
?La storia di Cirano è vera, è davvero esistito uno scrittore spadaccino di questo nome che ha scritto un'affascinante libro di fantascienza ante litteram. Ma il Cirano che conosciamo noi, il prototipo dell'innamorato, è stato inventato cent'anni fa da Edmond Rostand e poi mille volte riscritto da capocomici desiderosi di un cavallo di battaglia di sicuro successo. Il regista Corrado d Elia con il suo gruppo di giovani attori dei Teatri Possibili, ne fa un ritratto generazionale, con momenti di intensa fisicità . Cirano è sempre lui, il ?romantico' corteggiatore per interposta persona, il nasone attaccabrighe, l'innamorato assoluto, insomma, un mito al di là di ogni interpretazione?
Ugo Volli ? la Repubblica
?Sì, il Cirano con testi poetici è diventato Cirano in prosa e diverte per questo suo modo di essere forse molto più vicino alle nostre generazioni con i sentimenti meno astratti e con le delusioni meno apparenti. Una figura umana concreta, quindi, riconoscibile nel nostro tempo con le sue gioie e i suoi dolori e soprattutto con le sue libertà ; una libertà rappresentata magnificamente dal suo naso, perché l'eroe Cirano muore in uno stupido e crudele incidente ma il suo naso vive, a significare l'anticonformismo, il distacco dalla politica e dalle ideologie di regime. Il naso vive in piena libertà e distacco dal potere. Sarà questa suggestiva rivisitazione teatrale che ha dato successo al Cirano: ma è anche merito di Corrado d'Elia, giovane attore che di questo spettacolo è il tutto? Giuseppe Tropea ? Il Giornale
?La scena finale, quando gli undici attori indossano come lui un lungo naso posticcio, sembra essere un invito a scoprire lo spirito aperto di Cirano che alberga in noi, il suo amore per lo sberleffo, il suo candore, la sua generosità , il suo coraggio sdegnoso. Per percorrere questa strada d'Elia ha compiuto sostanziosi tagli, ha eliminato i costumi d'epoca, ha cercato una recitazione priva d'enfasi, ha cancellato quasi del tutto il verso e ha impresso all'azione un ritmo sostenuto. Una regia interessante che riesce senza retorica a raccontare questa storia un po' polverosa?.
Magda Poli ? Corriere della Sera